Montalcino, uno dei borghi più incantevoli d’Italia, è una tappa obbligatoria per chi visita la Val d’Orcia. Arroccato al confine con la selvaggia Maremma, questo piccolo comune deve la sua fama ad un’eccellenza vinicola: il Brunello di Montalcino. Questo grande vino rosso italiano, nel corso dei secoli, ha conquistato il palcoscenico mondiale, diventando una leggenda di caratura internazionale per ogni appassionato.
Oggi, caro avventuriero, ti invitiamo a percorrere insieme uno straordinario viaggio sulla collina di Montalcino. Qui, ogni vigneto è un tesoro di lunghe tradizioni e una memoria storica locale, che attraversa secoli di storia. Benvenuto a Montalcino, dove la magia del vino e la bellezza del paesaggio ti lasceranno senza fiato!
Il territorio di Montalcino: la collina del Re Brunello
Il territorio di Montalcino si estende su un sistema collinare a forma di quadrato, con al centro l’omonimo borgo. I lati, di 15 km circa, sono delimitati dai fiumi Ombrone, Asso e Orcia. Questo comprensorio, occupato per il 15% da vigneti, si trova sul confine meridionale della provincia di Siena, in un’area puramente collinare compresa fra il mare e gli Appennini.
La collina di Montalcino, che si estende tra i 120 metri e 650 metri di altitudine, è composta da un terreno ricco e stratificato, formatosi in ere geologiche differenti. Questo spiega la differenza morfologica del suolo tra l’apice della collina, ricco di scheletro, e la parte più bassa composta da terreni magri, principalmente da argille e calcare, con ampie zone tufacee. Il clima è tipicamente mediterraneo, con frequenti venti che garantiscono una maturazione perfetta delle uve. Insomma, Montalcino è microcosmo unico con un terroir straordinario che sin dagli albori ha fornito un ambiente ideale per coltivare le migliori uve.
Le aree principali di produzione del Montalcino
Anche se è difficile dover suddividere Montalcino in aree produttive distinte (per altro questa idea non piace molto ai montalcinesi), possiamo comunque individuare 4 macro-zone, corrispondenti ai quattro versanti della collina:
- Nord: la zona più fredda di produzione del Montalcino, grazie alla tramontana che rende le stagioni più nette. Il terreno è piuttosto sciolto e ricco, regalando vini dal profilo corposo e longevo. Questa area produttiva ospita uno dei “cru” più famosi, Montosoli. Tra i produttori più famosi della zona ci sono Le Chiuse di Sotto, Il Marroneto e Il Paradiso di Manfredi.
- Sud: la presenza di una sorta di conca naturale protegge i vigneti dai venti, con piogge più rare e temperature medie più elevate, soprattutto in estate. I vini che ne nascono sono caldi e dal carattere più intenso. Questa è una delle aree più estese e vocate, dove troviamo i vigneti di grandi cantine come Col d’Orcia, Lisini, Case Basse Soldera e Biondi Santi.
- Est: i bassopiani dell’est sono molto caldi e umidi, grazie ai fiumi Orcia e Ombrone. I vigneti guardano il monte Amiata e si inerpicano alle più elevate altitudini, accarezzati dallo scirocco. C’è una buona presenza di sabbie che regala espressioni dal carattere profondo e complesso. Tra i maggiori esponenti della zona segnaliamo Casanova di Neri, La Fornace e Fuligni.
- Ovest: un versante sempre caldo, ma molto meno umido, con grandi escursioni tra notte e giorno, in particolare nei mesi estivi. Si tratta della zona più boschiva e ricca di vegetazione, in cui si sentono anche le brezze marine che provengono dal Tirreno. I vini sono ricchi e gustosi. Le cantine più importanti di questa area sono: Casa Raia, CastelGiocondo di Frescobaldi, Pian delle Vigne di Antinori.
La Storia di Montalcino e del Brunello
Montalcino era una piccola fortezza etrusca che, a differenza delle città della dodecapoli etrusca, non godeva di grande fama e successo. Divenuto poi un insediamento romano, Montalcino iniziò a farsi conoscere nel Medioevo grazie alla vicinanza con la via Francigena, diventando una meta di pellegrinaggio. Tra l’800 e il 900 d.C., vennero costruiti e ristrutturati i primi castelli e abbazie, tra cui la celebre Abbazia di Sant’Antimo.
Montalcino nel XII secoli divenne il centro di importanti contese militari. La roccaforte, protetta da mura e considerata per molti inespugnabile, dovete prima affrontare Siena e poi, proprio insieme a Siena, combattere contro Firenze. Soltanto a metà del 1500 Montalcino, ultimo comune libero, fu costretta a consegnare la chiavi della città ai De’ Medici.
Per molti secoli, Montalcino mantenne la sua dimensione rurale. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, il borgo visse un periodo buio caratterizzato da spopolamento e scarsi investimenti. Solo negli anni ’70, Montalcino iniziò la sua ascesa grazie all’arrivo della famiglia Mariani (Banfi), che investì fortemente nel territorio, riconoscendo le potenzialità del Brunello. La lungimiranza della famiglia Mariani, unita alle idee di Ferruccio Biondi Santi, permise al Brunello di diventare uno dei vini rossi più importanti d’Italia.
Differenza tra Brunello e Rosso di Montalcino
Il Brunello di Montalcino DOCG è sicuramente uno dei più importanti e conosciuti vini rossi italiani. Frutto delle migliori uve Sangiovese Grosso, anche note come Brunello, affina a lungo in legno e si presenta con un profilo profondo, robusto e intenso, ideale da abbinare alla selvaggina, formaggi stagionati o a piatti locali dai sapori intensi.
Ma quali sono le principali differenze tra Brunello e Rosso di Montalcino?
Il Rosso di Montalcino DOC è il fratello minore del Brunello, che affina più brevemente e presenta un corpo più fresco e beverino. Viene anche solitamente maturato in acciaio o brevemente in legno per preservare l’anima giovane e versatile del Sangiovese.
Oltre alle differenze sull’aspetto organolettico e sulle modalità di affinamento, il Brunello deve essere commercializzato dopo almeno 5 anni dalla vendemmia (6 per la Riserva), il Rosso di Montalcino può essere messo in commercio anche solo dopo un anno (da disciplinare dal primo settembre dell’anno successivo alla vendemmia).
Brunello di Montalcino La Magia
- vino rosso corposo, curato ed energico, frutto di una lunga maturazione in tonneaux per circa 36 mesi. Diffonde aromi floreali, sensazioni di amarena, ciliegia matura, scorza di agrume e una piacevole sfumatura speziata-tostata
Brunello di Montalcino Capanna
- Il suo colore rubino con riflessi granati anticipa un bouquet di marasca, frutta rossa matura, rosa secca, lavanda e sottobosco. Il sorso è corposo, dalla spiccata freschezza e tannicità
Rosso di Montalcino Col d’Orcia
- Rosso di medio corpo e di buona freschezza che viene affinato per circa un anno in botte grande. Al naso evoca note di fiori rossi di campo, erbette aromatiche mediterranee, ribes e ciliegia
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