Il vino Cirò come simbolo dei produttori calabri
La Calabria è una terra coraggiosa e forte, ma ricca di ambiguità e contraddizioni. Luci e ombre, mare e aspre vette, punti di domanda e punti esclamativi che la definiscono come una regione unica e dai mille contrasti. Orgogliosa tanto quanto faticosa, meravigliosa tanto quanto fragile, ma che lascia un segno indelebile nel cuore.
Una terra che ha voglia di ripartire dall’animo tenace e coraggioso dei suoi abitanti e lasciarsi alle spalle un passato tutt’altro che facile, segnato da tante difficoltà, come dominazioni e migrazioni. Una singolare bellezza naturalistica in formato artigianale, radicalmente legata alle tradizioni del passato e in grado di offrire una pittoresca serie di paesaggi mozzafiato. Il mare e la montagna si alternano in un panorama selvaggio e incontaminato, dove le acque cristalline delle due coste, le distese di sabbia caraibica, le scogliere dipinte dal caldo sole, le montagne maestose che si stagliano tra i parchi del Pollino, della Sila e dell’Aspromonte e le straordinarie aree archeologiche sono testimoni di uno storico e vasto patrimonio umano che ha dato vita ad una ineguagliabile polifonia culturale e artistica. Ed è qui che nasce il vino Cirò, orgoglio dei produttori di vino calabresi da generazioni.
“La Calabria sembra essere stata creata da un Dio capriccioso che, dopo aver creato diversi mondi, si è divertito a mescolarli insieme”
Guido Piovene
Dal Cirò ai suoi produttori: il testimone della storia calabra
Ora sogniamo di essere all’ombra di un ulivo secolare per proteggersi dal cocente sole del meridione. Davanti una tovaglia apparecchiata a scacchi rossi e bianchi imbandita di piatti della tradizione con al centro una bottiglia di buon Cirò Rosso. Proprio da questo vino partirà un viaggio nel tempo per conoscere la cultura storica ed enologica di questa magnifica lingua di terra fertile: la Calabria.
Ecco che ad un tratto la brezza mediterranea come un ciclone porta indietro le lancette del tempo, e ci fa approdare in uno dei più antichi e sacri luoghi della vite, Krimisa, l’antenata della città di Cirò, la più fiorente e importante roccaforte greca della Calabria, o meglio dell’antica Enotria, la “terra del vino” come veniva soprannominata ai tempi della colonizzazione greca. Proprio qui si dice che sorgeva uno dei più mastodontici templi dedicati a Bacco, il dio del vino, e nel golfo erano solite ormeggiare una moltitudine di navi, cariche di anfore pronte a salpare per la Grecia. Il pregiato nettare calabrese veniva trasportato tramite “enodotti” in queste anfore destinate perlopiù ai vincitori delle Olimpiadi.
In antichità si erano intuite le straordinarie potenzialità di questa terra, ma purtroppo questa vocazione sembra sia sfuggita nell’età moderna, o meglio di qualche decennio fa. La viticoltura, come ogni altro settore, ha dovuto confrontarsi con la storia travagliata della Calabria. La piaga dell’immigrazione degli ultimi secoli e la calamità della filossera, un parassita che ha distrutto a fine ‘800 gran parte dei vigneti europei, hanno generato una ferita aperta tra i produttori di vino calabresi, portando all’abbandono di intere campagne, campi e raccolti.
Una ferita che solo il tempo sta rimarginando grazie all’animo forte e impavido dei suoi cittadini, che negli ultimi anni hanno tenacemente creduto e investito proprio nella loro terra natìa. Così quel tormentato fenomeno di spopolamento, ha visto una controtendenza nei tempi recenti con la nascita di una nuova corrente di giovani lavoratori che, caparbi, coraggiosi e orgogliosi come solo i calabri sanno essere, hanno scelto di ripartire proprio dalla loro terra d’origine.
Tra i produttori di Cirò è nata parte di questa ideologia di resistenza, intesa come volontà di riscatto dal passato e di ridare linfa e la giusta vetrina ad uno dei patrimoni enologici più straordinari della nostra penisola che conserva ancora oggi un’infinità di varietà locali e una moltitudine di paesaggi eterogenei dove la vite ha trovato casa dalla notte dei tempi.
I produttori di vino Cirò: la Cirò Revolution
Il Cirò è il vino della rinascita, ma anche il vino che ha varcato più volte i confini regionali, diventando la bandiera della Calabria e il portavoce della sua storia. Il Cirò Rosso (più famoso del bianco e rosato) viene prodotto a partire da un’uva autoctona a bacca rossa, il Gaglioppo, una varietà che abbonda nel litorale ionico, a nord di Crotone. I vini di Cirò condensano le atmosfere mediterranee e soleggiate di questa terra e incarnano l’anima solare e calda della regione, con colori pittoreschi che ricordano i tramonti estivi e con un quadro olfattivo molto evocativo che profuma di macchia mediterranea e brezze di mare. Sono espressioni calde, corpose ed eleganti, soprannominate da alcuni critici i “Barolo del Sud”.
Negli ultimi anni è nata la “Cirò Revolution”, un movimento anticonvenzionale di piccoli artigiani-vignaioli produttori di Cirò che ha come obiettivo di preservare la tradizione e l’autenticità di questo storico vino. Il credo è quello di dar voce al territorio e all’uva, limitando l’uso di espedienti in vigna e cantina, e lasciando spazio al terroir, inteso come la sinergia tra uomo, terreno e vitigno. Un movimento che ha voluto fin da subito prendere le distanze dalla produzione industriale e convenzionale, promuovendo il Cirò artigianale, realizzato secondo le tradizioni del passato.
Insomma, il Cirò è l’anima dei calabresi: solare, spontaneo e diretto, ma che non lascia indifferente. Una poesia d’amore verso una terra che difficilmente si scorda!
Cirò Rosso Classico Superiore Tenuta del Conte
- Un Gaglioppo in purezza di grande schiettezza e territorialità che profuma di macchia mediterranea e mare ed esprime il calore e la generosità di questa terra
Cirò Rosso Riserva ‘Aris’ Sergio Arcuri
- Un ritratto liquido di Cirò con la stoffa e la personalità di un grande rosso. Sale, carruba ed erbe spontanee sono il preludio ad un sorso austero e deciso, scandito da un bel tannino.
Cirò Rosso Classico Superiore Riserva ‘A Vita
- Un vino rosso affinato in legno di grande potenza, profondità e purezza che nasce dalle più vecchie vigne coltivate da Francesco de Franco a Cirò Marina. Un racconto emozionante di territorio!
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