Dal rosso profondo e impenetrabile, al bianco quasi cristallino, i colori del vino si aprono a un’ampissima area cromatica che riempie gli occhi di toni caldi nello spettro del rosso, del rosa, del bianco e dell’arancione. Ma lo sapevi che è possibile ricostruire la storia del vino grazie alle sue sfumature? A determinare il colore di un vino sono infatti moltissimi fattori, come il terroir, il vitigno, lo stile del produttore e la tecnica di affinamento: scopriamoli insieme!
I colori del vino: la macerazione
Il primo grande fattore che determina il colore del vino è, naturalmente, la macerazione. La macerazione è il primo passaggio del processo di vinificazione, in seguito alla raccolta e alla diraspatura dei grappoli. Le bucce sono piene di polifenoli, molecole organiche che colorano il vino: di conseguenza, se un vino macera sulle bucce prenderà colore, e a seconda della durata della macerazione il colore sarà più o meno intenso.
I vini bianchi vengono vinificati senza macerazione sulle bucce, per mantenere il colore limpido e chiaro. Fanno eccezione i vini bianchi macerati o gli orange wine, a base di uve bianche che vengono vinificate in rosso, ossia con macerazione sulle bucce più o meno lunga.
I vini rossi e rosati, invece, vengono prodotti a base di uve rosse che, quando vengono vinificate, subiscono una macerazione più corta, nel caso dei rosati, più freschi e leggeri, o più lunga nel caso dei rossi, dal colore più intenso e profondo. Anche i tannini vengono estratti dalle bucce dell’uva durante la macerazione, responsabili dell’effetto astringente che hanno alcuni vini al palato, soprattutto i rossi, e talvolta anche gli orange: questo perché la macerazione sulle bucce, in questi vini, è più lunga!
I colori del vino bianco
Se il colore del vino può raccontarci molte storie su ciò che abbiamo nel calice non dobbiamo sorprenderci se il colore è una delle prime analisi del vino a livello tecnico: una delle prime cose che insegnano alle scuole di sommellerie è di osservare il vino nel calice contro uno sfondo o una parete bianca, e analizzare il suo colore. Nel caso dei vini bianchi i colori in cui si può categorizzare il vino, dal meno intenso al più intenso, sono i seguenti:
- Giallo verdolino: tipico dei vini più giovani e acerbi, dalle note vegetali ed erbacee, spesso di bassa gradazione e di pronta beva.
- Giallo paglierino: si tratta del colore del vino bianco più diffuso, sotto al quale possono collocarsi un’ampissima varietà di vini. I vini giallo paglierino sono quei vini giovani e di medio corpo, alla portata di tutti.
- Giallo dorato: vini più strutturati ed eleganti, spesso e volentieri dal grande potenziale di invecchiamento, i vini color giallo dorato spesso devono le loro sfumature più intense a un affinamento in legno.
- Giallo ambrato: intenso e concentrato, caratteristico dei vini dolci e liquorosi, come il Marsala o lo Sherry.
Nell’ambito dei colori dei vini bianchi non si può non parlare di orange wine, anche se meriterebbero una categoria a sé: intensi, persistenti, alcuni più sapidi e altri più aromatici, i vini orange possono passare da un aranciato molto lieve, simile a una sfumatura dorata, fino a un arancione intenso e brillante, sintomo di una lunga macerazione sulle bucce. Si meritano senza ombra di dubbio di essere definiti il quarto colore del vino.
I colori del vino rosato
Lo stesso tipo di analisi si può fare anche con i vini rosati, che possono essere classificati, a seconda dell’intensità, in:
- Rosa tenue: dovuto a una breve macerazione sulle bucce, caratterizza vini più leggeri, freschi e beverini.
- Rosa cerasuolo: come il giallo paglierino per i vini bianchi, è il più diffuso tra i vini rosé e si contraddistingue per la beva succosa e scorrevole.
- Rosa chiaretto: tipico del Bardolino Chiaretto, è la tonalità più intensa dei vini rosati, ed è determinata da una macerazione un po’ più lunga, senza naturalmente andare a sfociare nel vino rosso.
I colori del vino rosso
Anche i vini rossi possono assumere sfumature e colori ben diversi tra di loro. In questo caso si parla di:
- Rosso porpora: caratterizza vini più giovani, dalla beva più facile e schietta.
- Rosso rubino: la sfumatura di vino rosso più comune, per vini di media struttura e che affinano poco in legno.
- Rosso granato: i rossi che prendono questo colore sono spesso più intensi e concentrati, e sono il frutto di un lungo affinamento, sia in cantina (perlopiù in botte) che in bottiglia.
- Rosso aranciato: i vini rosso aranciato indicano una lunga evoluzione, e quindi un vino maturo, profondo e avvolgente, anche se, talvolta, le sfumature aranciate potrebbero segnalare un difetto del vino dovuto all’età o un’ossidazione un po’ troppo spinta.
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